Sa primu tenta nosta est a chi is arratzas de canis sardus no si sparessant, ni in s’arrialidadi ni in sa conca, e chi si torrint a spainai e a bessiri comunas torra in totu sa Sardìnnia. In is ùrtimus annus sa terra nosta s’est prena de canis foresus, chi ant arremprasau is arratzas autòctonas; custu at fatu unu dannu mannu, ca is canis sardus ddus eus seletzionaus me is sèculus po bessiri perfetus po su traballu chi depiant e depint fai in sa terra nosta, terra difitzili e particulari. Is arratzas foresas ddas ant seletzionadas po essi perfetas po su traballu de fai perou in is terras anca funt nàscias e duncas, in sa terra nosta, ant amostau de no essi bonas cumenti si femus pensaus, po custu, oindii, seus torrendi, a bellu a bellu, a is canis nostus.

 Su bisu nostu est a biri in is annus chi ant a sighiri is sartus e montis nostus prenus de is arratzas antigas sardas, traballendi cumenti ant sèmpiri fatu de millas de annus a oi.

Po fai custu serbit a chi a agatai unu cani sardu no siat una cosa chi no fait a fai!

A dolu mannu ddoi at genti in Sardìnnia chi tenint canis sardus, ma no ddus bolint bendi, no ddus bolint arregalai, bogau chi no siant amigus chi bivint acanta de issus, e mancai ddus donant a 40 diis sceti, chena vacinus, e s’arresurtau est chi sa majoria de custus callelleddus si morit e chini no tenit “s’acotzu”, mancai est una personi bona chi bolit traballai po torrai a pigai is arratzas sardas, no ndi potzat tenni unu.

Nosu seus contras a custa “polìtica cinòfila”, boleus pesai un’arretza de allevadoris amantiosus piticheddus, chi traballint cun calidadi e permitant a totu is chi si ddu merescint, a tenni unu cani sardu.

 In custu sartu serbint informus: po custu est nàsciu custu blog, po fai connosci is canis nostus a totu su mundu, de manera simpri e crara, difatis candu is arratzas abarrant “misteriosas e cuadas” est sèmpiri unu perìgulu, ca genti chena sentidu iat a ponni fai amesturus, noxendi meda; po custu depit essi totu asuta de is ogus de totus, is callelleddus chi nascint, chini funt is babus, is ajajus e aici narendi.

 Nosu boleus apoderai is canis sardus cumenti arratzas po traballai, no si interessant canis seletzionaus po binci is amostas de bellesa, sa tenta nosta est su cani bravu e bellu, po nosu sa prus cosa de importu est a tenni unu cani utilosu chi potzat fai e fetzat su traballu po chi is antigus ddu ant pesau e si ddu ant trasmìtiu.

 Is callelleddus nostus ddus donaus a chinichisiat, chi perou depit:

 1)      amostai seriedadi e gana de traballai diaderus po torrai a pesai is arratzas nostas;

2)      bivi in Sardìnnia. Is canis nostus funt arrarus meda, mancai puru si ndi andessit unu sceti, iat a essi unu dannu in su traballu po torrai a pesai is arratzas nostas. Duncas po imoi, totu is canis depint abarrai innoi;

3)      tenni giardinu anca su cani potzat curri e bivi in s’àiri oberta.

 Is callelleddus ddus donaus agoa de 75 diis, ca su cani depit abarrai tempus meda cun sa mama po imparai a “essi cani” e in prus depit tenni is primus vacinus fatus.

Fatu fatu eus a ponni in sa categoria Callelleddus – Cuccioli is canis chi fait a pigai.

 Pedru Perra    canisardu@hotmail.it

 

Il nostro obiettivo principale è che le razze canine sarde non spariscano, ne nella realtà ne nella memoria, e che si ridiffondano e tornino ad essere comuni in tutta la Sardegna. Negli ultimi anni la nostra terra si è riempita di cani stranieri, che hanno sostituito le razze autoctone; questo fatto ha creato un grande danno, perché i cani sardi sono stati selezionati nel corso dei secoli per essere perfetti per il lavoro che dovevano e devono fare nella nostra terra, difficile e particolare. Le razze straniere sono state selezionate per essere perfette per il lavoro da fare nelle terre nelle quali sono nate e dunque, nella nostra terra, hanno dimostrato di non essere ottimali come avevamo creduto, per questo, oggigiorno, stimo tornando, pian piano, ai nostri cani.

 Il nostro sogno è quello di poter rivedere nei prossimi anni le nostre campagne e i nostri monti ripopolati di razze antiche sarde, lavorare come hanno sempre fatto negli ultimi millenni.

Per fare ciò è necessario che il procurarsi un cane sardo non sia un’impresa impossibile!

Purtroppo, c’è gente in Sardegna che possiede cani sardi, ma non li vuole vendere, non li vuole regalare, a meno che non siano amici che vivono vicino, e magari li danno a 40 giorni solamente, senza vaccini, e il risultato è che la maggioranza di questi cuccioli muoiono e chi non ha “la raccomandazione”, anche se è una persona brava con voglia di lavorare per recuperare le razze sarde, non possa entrare in possesso di un esemplare.

Noi siamo contro questa “politica cinofila”, vogliamo creare una rete di piccoli allevatori amatoriali, che lavorino in qualità e permettano a tutte le persone meritevoli, di avere un cane sardo.

 In questo campo servono informazioni: per questo è nato questo blog, per far conoscere i nostri cani a tutto il mondo, in maniera semplice e chiara, infatti quando le razze rimangono “misteriose e nascoste” è sempre un pericolo, perché gente senza scrupoli potrebbe fare miscugli strani, arrecando un grave danno; per questo tutto deve essere sotto gli occhi di tutti, le cucciolate, i loro genitori, nonni e così via.

 Noi vogliamo mantenere i cani sardi come razze da lavoro, non ci interessano cani selezionati per vincere mostre di bellezza, il nostro obiettivo è il cane bravo e bello, per noi la cosa più importante è avere un cane utile che possa fare e faccia il lavoro per il quale i nostri antenati l’hanno selezionato e ce l’hanno dato in eredità.

 I nostri cuccioli li diamo a tutti, a certe condizioni:

 1)      mostrare serietà e voglia di lavorare davvero per il recupero delle nostre razze;

2)      vivere in Sardegna. I nostri cani sono molto rari, anche se se ne dovesse andare uno solamente, sarebbe un danno per il lavoro di recupero delle nostre razze. Quindi, per ora, tutti i cani devono rimanere qui;

3)      avere un giardino dove il cane possa correre e vivere all’aria aperta.

 Noi diamo i cuccioli dopo 75 giorni, perché il cane deve rimanere molto tempo con la madre per imparare a “essere cane” e in più deve avere i primi vaccini.

Man mano vi informeremo delle cucciolate disponibili nella categoria Callelleddus – Cuccioli.

 Pietro Perra    canisardu@hotmail.it

5 Risposte to “Is tentas – Gli obiettivi”

  1. corrado Says:

    Vorrei farvi le congratulaizoni, siete corgaggiosi e probabilmente infilati in un affare che vi occuperà tutta la vita. Spero che riusciate, da quanto leggo i numeri con cui trattate sono esigui e speriamo che malattie genetiche non vengano selezionate con la selezione in purezza dei vostri bellissimi cani. Tuttavia lasciatemi dire una cosa, io sono allevatore e mi occupo di genetica da sempre. Non restate in Sardegna e basta, cercate di coinvolgere anche il resto della nazione e possibilmente l’europa, per aumentare i numeri e le possibilità di successo e perché il vostro patrimonio é il patrimonio anche dell’umanità. Ogni razza, specie, genere persi sono una cosa bruttissima per tutti. Io vedo il successo che ha il cane corso qui in Belgio, in Francia, Olanda, Stati Uniti e penso quando da studente di veterinaria vedevo in facoltà il mio amico che era nel gruppo di quelli che lo volevano salvare….beh….di passi in avanti se ne sono fatti molti. Vi auguro moltissimo successo e l’anno prossimo spero di potervi aiutare anche in modo concreto.

  2. manuela Says:

    mi congratulo per il vostro lavoro, i “nostri” sono dei cani meravigliosi!

  3. Davide Says:

    Concrodo perettamente! da proprietario e grande appasionato di cane corso e di molossi in generale mi ha sempre affascinato il dogo sardo anche se è davvero poco conosciuto! La razza però dovrebbe essere diffusa in tutta italia! capisco bene la viostra paura, la paura che qualcuno speculi su questa magnifica razza da LAVORO e che come tale GIUSTAMENTE deve rimanere! Immagino e capisco bene quale sia la vostra paura, che la razza diffondendosi incontri gente senza scrupoli spinta ad allevare il dogo sardo per fini che non han niente a che vedere con la passione per la razza! Un pò come è successo per il corso e per il mastino napoletano, cani che nella loro “versione” rustica sono incorruttibili guardiani, eccelsi difensori e splendidi compagni di vita, con un’equilibrio caratteriale a dir poco stupefacente mentre le “versioni” da expo delle razze son imbastardamenti nel caso del corso e cani talmente pellosi da essere goffi e “inutili” al lavoro come i mastini.
    Il mio umile consiglio è quello di cercare persone davvero interessate al racupero della razza anche fuori della sardegna, gente del genere fortunatamente ancora esiste! gente disposta a perderci finanziariamente piuttosto che guadagnarci per il bene della razza. Spero in ogni caso che questo meraviglioso molosso scopra una nuova giovinezza in tutta la sua vera essenza! un grosso augurio da un amante dei molossi.
    Davide

  4. roberto Says:

    sono venuto a conoscenza per caso del progetto di recupero del cane sardo, essendo emigrato in liguria da bambino, purtroppo ho perso i collegamenti con la cultura sarda
    non ne conoscevo nemmeno l’esistenza, e nemmeno delle diverse tipologie di razze presenti nel territtorio sardo

    il progetto deve essere collaterale, a mio parere, e andare di pari passo con il recupero dell’identità sarda, altrimenti vengono meno tutte le condizioni di cane da utilità
    io non so se è mia possibilità dare una mano in questo progetto, dò cmq la mia disponibilità
    sarà come sentirmi un pò a casa,
    fatemi sapere se posso essere utile

    roberto masia la spezia

  5. claudio Says:

    davvero meritevole la vostra volontà di portare alla ribalta i Pertiatzus.non sono sardo, abito in un paesino dell’appenino dauno nella provincia di Foggia,immerso nel verde ed ho una villetta con molto terreno e giardino e magari dare la disponibilità di aiutarvi nell’opera di recupero magari ospitando un sardesco.ho avuto sempre cani fin da bambino e sono un vero amante di razze rustiche antiche.Da quando mi sono fatto arrivare il libro di Balìa sn davv immerso nella conoscenza del cane sardo antico.basta con la cinofilia ufficiale che ha fatto tanti danni e basta coi”canari” interessati a vendere cuccioli e fumo!congratulaz e spero intraprendere con voi fitti colloqui.aspet risp,ciao e auguri!

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